Guida BeGov – Politiche 2018

Ecco una breve guida BeGov per capire come votare in tutta sicurezza alle politiche del 4 marzo 2018, evitando che la propria scheda venga invalidata.

Domenica 4 marzo 2018 si terranno le elezioni politiche, dalle 8:00 alle 23:00 si vota in tutta Italia per rinnovare i seggi del Parlamento composto da Deputati (630) e Senatori (315, più 5 a vita); solo in Lazio e Lombardia si vota anche per rinnovare il Presidente e la Giunta Regionale.
Quest’anno ci sarà una nuova legge elettorale, una nuova scheda e un nuovo metodo per esprimere il proprio voto.
Vi verranno consegnate una scheda elettorale per la Camera e una per il Senato (quest’ultima solo se avete almeno 25 anni), più una terza nelle Regioni dove si vota anche per le elezioni regionali.

Il Rosatellum (dal nome del Deputato che l’ha sostenuta E. Rosato), il nuovo sistema elettorale adottato a Ottobre, è una legge basata su un sistema di ripartizione dei seggi misto (per un terzo maggioritario e per due terzi proporzionale).
Questo prevede che il Parlamento sia eletto in due modi diversi ma collegati: un modo “uninominale” e un modo “proporzionale”.
Il modo “uninominale” prevede che in ogni collegio le coalizioni e i partiti candidino una sola persona: quella che avrà ricevuto più voti, otterrà un seggio. Questo significa che un terzo dei seggi totali (232 per la Camera e 102 per il Senato) è assegnato con metodo maggioritario in collegi uninominali, cioè in collegi dove il candidato che ottiene anche solo un voto in più dei suoi avversari viene automaticamente eletto.
Il modo “proporzionale” prevede che più seggi in un collegio siano divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti.

Ecco come si presenterà la scheda. Dal momento che i partiti possono presentarsi da soli o riuniti in coalizioni, ogni scheda presenterà un certo numero di aree separate tra loro, che rappresenteranno un partito o una coalizione. Ogni area in alto presenterà uno spazio rettangolare con un unico nome, che è il candidato scelto da ogni partito (o coalizione) nel collegio uninominale in cui risiediamo.
Sotto lo spazio rettangolare ci saranno diverse caselle con un simbolo di partito e dei nomi, da 2 a 4. Si tratta delle singole liste dei candidati dei partiti che formano la coalizione, che a sua volta sostiene il candidato riportato nello spazio rettangolare in cima. I nomi sotto al simbolo rappresentano i candidati di quel partito nel collegio proporzionale.

Si possono fare al massimo due segni sulla scheda: per barrare il nome del candidato al collegio uninominale e per scegliere una delle liste che lo appoggiano. Ma attenzione: una volta scelto un candidato uninominale, si potrà scegliere solo una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista di un’altra coalizione, la scheda viene annullata.
Quindi i due segni devono restare all’interno della stessa area sulla scheda.
Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. La lista dei nomi vale solo come informazione. Perciò attenzione, perché barrando il nome di un candidato, il voto sarà annullato. Si può votare una lista, ma non potete scegliere a quale candidato di quella lista dare il vostro voto: la lista dei nomi è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.

Riassumendo

  • Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato (almeno 25 anni).
  • Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione o partito.
  • È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.
  • Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle liste o sul candidato.
  • NON si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato che abbiamo scelto.

Soglie di sbarramento
Tutto questo procedimento, però, farà poca differenza se liste e candidati non supereranno la soglia di sbarramento. Per eleggere candidati nel proporzionale, una lista deve infatti ottenere almeno il 3% dei voti su base nazionale, per la Camera; al Senato lo stesso, ma riceve seggi anche se – fallendo l’obiettivo del 3% a livello nazionale – abbia ottenuto in una sola regione almeno il 20% dei voti.
La soglia per le coalizioni invece è del 10% dei voti, a patto che almeno una delle liste che la compongono raggiunga il 3% a livello nazionale. Se una lista che fa parte di una coalizione non riceve il 3% a livello nazionale, non elegge nessun parlamentare: se ottiene però più dell’1 per cento, i voti che ha raccolto vengono distribuiti tra i suoi alleati.

Dove si possono consultare sondaggi affidabili 

Nelle settimane che precedono le elezioni politiche molti istituti conducono indagini e sondaggi su campioni più o meno affidabili e rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne. Per consultare solo quelli attendibili e riconosciuti vi consigliamo di visitare il sito sondaggipoliticoelettorali.itil sito ufficiale dei sondaggi politici ed elettorali a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.

Dott. Vittorio Oliveto
Resp. Consulenza Unicatt Milano & Co-Founder BeGov

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